Con sentenze n. 1501, 1502, 1503, 1504, 1505 e 1506, tutte depositate il 28 marzo 2014, il Consiglio di Stato ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione, annullando le sentenze con le quali il TAR Lazio – Roma, lo scorso anno, aveva sancito la parziale illegittimità decreto moduli.
In altre parole, secondo il Consiglio di Stato le contestazioni sollevate dai danneggiati ricorrenti avrebbero dovuto essere proposte avanti al tribunale civile, e non a quello amministrativo, incidendo su diritti soggettivi e non su interessi legittimi.
Si tratta di una decisione sorprendente, considerato che contestazioni analoghe a quelle fatte valere nei giudizi definiti con le pronunce sopra citate erano già state sollevate contro il Regolamento pubblicato nel 2009, atto anch’esso pacificamente amministrativo, contestazioni in relazioni alle quali la stessa sezione del Consiglio di Stato si era invece ritenuta competente, pur rigettandole nel merito.
Per un più approfondito commento sarà necessario un attento esame delle sentenze.
Alberto Cappellaro e Sabrina Cestari