Il 10 febbraio 2011, al termine di una audizione presso la Commissione affari sociali della Camera dei deputati, il Sottosegretario alla salute Francesca Martini ha rilasciato alle agenzie di stampa una dichiarazione concernente le transazioni.
Questa dichiarazione è stata riportata su vari siti internet, in modo parzialmente difforme.
Sul sito sanitaincifre.it si legge infatti che il sottosegretario sta “predisponendo un articolo di legge per un indennizzo speciale per definire il risarcimento del danno anche per quelle persone che oggi sarebbero escluse dalle procedure transattive“.
In una ulteriore dichiarazione riportata sul sito asca.it il Sottosegretario precisa che le persone escluse sarebbero quelle che “hanno visto la loro domanda cadere in prescrizione o persone che hanno avuto un danno prima del ’78“.
Infine, sempre in quest’ultima dichiarazione il Sottosegretario afferma che tale intervento sarà inserito sotto forma di emendamento “nel primo testo di legge che presenterà il Governo“.
In merito a quest’ultimo punto, ad oggi una simile iniziativa non mi risulta adottata.
Prescindendo da qualsiasi commento sugli eventuali contenuti del provvedimento, di cui il Sottosegretario non parla se non in termini vaghi e assai poco chiari, mi pare invece opportuno evidenziare l’impegno formale assunto dal Ministero della salute e dallo stesso Governo, tramite un proprio rappresentante qualificato, a risarcire pressoché tutti coloro che hanno presentato domanda di accesso alle transazioni.
Questa dichiarazione costituirebbe un valido elemento documentale a sostegno di una responsabilità (precontrattuale) del Ministero della salute, qualora alle promesse più volte reiterate (questa, in effetti, è l’ultima di un serie infinita e, francamente, ormai stucchevole) non seguissero, in tempi brevi, i fatti.
Alberto Cappellaro