Il 6 giugno scorso ho consultato il sito della Corte costituzionale per verificare la situazione delle ordinanze con le quali è stato impugnato davanti alla Consulta l’art. 11, commi 13 e 14, del decreto legge 78/2010 (il provvedimento, successivamente convertito in legge dal Parlamento, con il quale il Governo ha stabilito che l’indennizzo previsto dalla legge 210/92 non deve essere rivalutato per intero).
Le ordinanze giunte alla Corte sono le seguenti:
1) Tribunale di Reggio Emilia del 17 settembre 2010, iscritta nel registro della Corte con il numero 17/2011 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 6 del 2 febbraio 2011;
2) Tribunale di Parma del 30 ottobre 2010, iscritta nel registro della Corte con il numero 57/2011 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 15 del 6 aprile 2011;
3) Tribunale di Parma del 30 ottobre 2010, iscritta nel registro della Corte con il numero 58/2011 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 15 del 6 aprile 2011;
4) Tribunale di Alessandria del 18 gennaio 2011, iscritta nel registro della Corte con il numero 88/2011 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 22 del 25 maggio 2011;
5) Tribunale di Tempio Pausania del 13 gennaio 2011, iscritta nel registro della Corte con il numero 97/2011 e non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale;
6) Tribunale di Alessandria del 15 dicembre 2010, iscritta nel registro della Corte con il numero 98/2011 e non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Al momento la Corte ha fissato l’udienza del 21 giugno 2011, nella quale si discuterà l’ordinanza di Reggio Emilia.
Mi pare però ragionevole presumere che la Corte intenda pronunciarsi una sola volta su tutte le ordinanze ricevute.
Se così fosse, all’udienza del 21 giugno la decisione dovrebbe essere rinviata.
Il termine per costituirsi avanti alla Corte è infatti di 20 giorni, a decorrere dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’ordinanza di rimessione alla Corte medesima. Come emerge dall’elenco sopra indicato, due delle sei ordinanze trasmesse alla Corte non sono state ancora pubblicate in Gazzetta (quelle di Tempio Pausania e di Alessandria del 15 dicembre 2010).
Per sicurezza ho controllato anche sull’ultima Gazzetta pubblicata (la n. 23 dell’1 giugno scorso) e l’ultima ordinanza pubblicata è quella iscritta con il numero 96/2011 (si tratta quindi di quella immediatamente precedente alle nostre).
Ne consegue che anche qualora le ultime due ordinanze venissero pubblicate oggi, i termini per costituirsi in giudizio scadrebbero il 27 giugno e quindi in una data successiva a quella in cui è fissata la discussione sull’ordinanza di Reggio Emilia.
E’ quindi possibile che il 21 giugno la Corte decida di rinviare l’udienza, al fine di poter decidere su tutte e sei le ordinanze in una volta sola.
Alberto Cappellaro